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Idrogeno: vapore acqueo come «gas di scarico»

La propulsione a idrogeno è considerata la tecnologia del futuro, ma le celle a combustibile sono già una realtà nel presente. In Svizzera i primi camion a idrogeno sono in circolazione dal 2020. Entro il 2025 l’associazione promotrice Mobilità H2 Svizzera, in collaborazione con il produttore coreano Hyundai, vuole mettere su strada una flotta di 1600 autocarri alimentati a idrogeno. Di conseguenza, si sta creando una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno. I veicoli commerciali svolgono un ruolo pionieristico, ma anche le autovetture beneficeranno di questa infrastruttura in futuro.

Dal punto di vista tecnico si distinguono due tipi di propulsione a idrogeno.

Un Nexo alla stazione di rifornimento H2 dell’Empa. Fonte: Hyundai

La cella a combustibile

Nella cella a combustibile, l’energia elettrica viene prodotta dall’idrogeno tramite un processo di elettrolisi inversa. La cella a combustibile a bordo del mezzo funge da minicentrale a idrogeno. Grazie alle pile di celle a combustibile, l’ossigeno (O2) entra a contatto con l’idrogeno (H2), generando elettricità per la propulsione. Allo stesso tempo, l’auto emette solo vapore acqueo o acqua (H2O).

La tecnologia della Toyota Mirai alimentata da celle a combustibile. Fonte: Toyota

Il motore a combustione di idrogeno

Contrariamente a quanto avviene per la cella a combustibile, che alimenta un motore elettrico, l’idrogeno può anche essere utilizzato direttamente come carburante per un motore a combustione. La base di questo processo è la reazione idrogeno-ossigeno (due parti di idrogeno con una parte di ossigeno). Negli anni ’90, BMW ha svolto un’attività di ricerca sul motore a combustione di idrogeno, ma ne ha interrotto lo sviluppo nel 2009. Anche Mazda ha utilizzato un prototipo di motore Wankel che bruciava idrogeno.

Oggi la cella a combustibile sembra possedere tutte le carte vincenti nell’ambito della mobilità a idrogeno. Rispetto al veicolo elettrico a batteria (BEV), la cella a combustibile presenta però uno svantaggio importante: l’utilizzo di elettricità per generare idrogeno e la riconversione di quest’ultimo in elettricità va a discapito del rendimento. Uno studio pubblicato nel 2019 dall’Associazione degli ingegneri tedeschi (VDI) rivela che le auto a batteria «utilizzano l’apporto di energia primaria in modo almeno due volte più efficiente rispetto ai veicoli a celle a combustibile».

Di contro, la cella a combustibile si distingue per la sua autonomia, che equivale a quella dei veicoli con motore a combustione. Inoltre il rifornimento di idrogeno può essere eseguito altrettanto rapidamente e facilmente quanto quello di benzina, diesel o CNG. Il processo di ricarica delle batterie richiede invece molto più tempo.

Toyota Mirai alla stazione di rifornimento H2 di Hunzenschwil AG. Fonte: Toyota
 

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