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Valori target finora mai raggiunti

Da oltre sette anni vigono in Svizzera prescrizioni sulle emissioni di CO2 per le autovetture nuove. Peccato che non siano mai state neanche lontanamente rispettate, come illustra un rapporto sugli effetti delle prescrizioni del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).

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Non solo a causa delle molte ore di congestione, le emissioni di CO2 sono aumentate in Svizzera.

Con il rapporto «Effetti delle prescrizioni sulle emissioni di CO2 per le nuove automobili 2012-2018», il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) informa le commissioni dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia (CAPTE) del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati sul raggiungimento degli obiettivi e sull’efficacia del sistema delle sanzioni per gli anni 2012 – 2018.

Ecco i risultati principali

  • L’obiettivo fissato dalla legge di 130 g CO2/km per gli anni 2015 – 2019 non è mai stato raggiunto. Nel 2015 è stato mancato di 5 grammi, nel 2016 e nel 2017 di 4 grammi e nel 2018 di quasi 8 grammi.
  • Nel periodo 2012 – 2017, i singoli importatori sono perlopiù riusciti a raggiungere gli obiettivi grazie a diverse modalità di attuazione (calcolo dell’obiettivo in funzione del peso, valori speciali per singole marche di veicoli) e alle disposizioni introduttive (phasing-in e supercrediti). Le sanzioni pagate, di conseguenza, sono rimaste a livelli bassi. Nel 2018, invece, quasi la metà degli importatori ha mancato il proprio obiettivo, dovendo così pagare sanzioni per un totale di 31,7 milioni di franchi.
  • La crescente quota di veicoli a trazione integrale e SUV dal 2015, nonché l’incremento del peso a vuoto dei veicoli ha causato dal 2015 l’aumento delle emissioni di CO2. Anche la diminuzione della quota di veicoli diesel e il passaggio alla nuova procedura WLTP (i valori di emissione di CO2 dei veicoli misurati secondo la procedura WLTP sono superiori del 5 – 6 % rispetto ai valori calcolati con il precedente sistema NEDC) hanno causato un aumento delle emissioni medie. Questo incremento non è stato compensato dalla quota di veicoli elettrici e dal costante aumento di altre motorizzazioni alternative come il CNG, bensì al massimo è stato attenuato.
  • Visto il chilometraggio totale che aumenta di anno in anno, tuttavia, le prescrizioni sulle emissioni di CO2 hanno contribuito ad attenuare l’ulteriore aumento delle emissioni di CO2 dovute al traffico.

Le analisi dimostrano che le norme sulle emissioni di CO2 non provocano distorsioni di rilievo sul mercato dei veicoli. Le cifre relative alle vendite rimangono elevate. Nel 2020 è entrato in vigore il nuovo obiettivo di 95 g CO2/km per le automobili adeguato nell’ambito della Strategia energetica 2050. Per la prima volta è stato fissato un obiettivo di 147 g CO2/km anche per i furgoni e i trattori a sella leggeri. Anche le emissioni di CO2 dei veicoli a CNG o biogas confluiscono in questo calcolo. Tuttavia, vengono computate solo le emissioni di CO2 rilevanti per il clima, poiché l’UFE riconosce la quota biogena del 20% nel CNG. (pd/jas, 20 febbraio 2020)

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