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Grazie ad approcci matematici e tecniche di deep learning, i ricercatori Empa sono riusciti a suddividere i veicoli in segmenti unitari in base a caratteristiche simili. Si tratta di una svolta importante, in quanto permette di determinare le future emissioni reali di CO2 della circolazione stradale. In particolare la crescente elettrificazione renderà presto molto più difficile distinguere il consumo di energia nel traffico stradale da quello in altri usi stazionari. Limitata è inoltre l’attendibilità dei valori di omologazione CO2 rispetto alle emissioni effettive di masse dimostrate. Il divario tra questi valori è passato dal 9 al 42%, con un conseguente falso risparmio di emissioni pari a 31 g CO2/km. «Partendo da un approccio innovativo siamo in grado di prevedere con esattezza le emissioni di CO2 in funzione dei segmenti e di stilare uno studio dettagliato dei principali fattori che influenzano le emissioni medie della flotta» spiega Niroomand.
Fonte: Empa
La soluzione proposta dai ricercatori Empa consente una classificazione automatica precisa dei veicoli di grandi banche dati, il che a sua volta facilita l’analisi di modifiche che interessano la flotta. Oltre a ciò elimina i fattori soggettivi ed empirici, riducendo gli errori di classificazione e rendendo comparabili le banche dati di tutto il mondo. Per la Svizzera, Naghmeh Niroomand, Christian Bach e Miriam Elser hanno così potuto calcolare le emissioni medie di CO2 delle autovetture di nuova immatricolazione, che si discostano solo dell’1,1% dalla stima ufficiale dell’Ufficio federale dell’energia (UFE).
Sulla base dei dati analizzati, gli esperti Empa hanno anche constatato che nelle zone rurali, in cui vive circa un terzo della popolazione, l’auto privata continua a essere il mezzo di trasporto più frequente a causa della mancanza di alternative di trasporto attraenti. Hanno inoltre rilevato che nonostante l’elevata accettazione dei mezzi di trasporto pubblici in Svizzera (59%) i due terzi dei chilometri-persona totali vengono ancora percorsi in auto.
I veicoli CNG, come la flotta della Coca-Cola, che funzionano con biogas nei loro serbatoi, sono virtualmente neutrali per il clima. Fonte: CNG-Mobility.ch
È quindi ancora più importante che non vangano utilizzati vettori energetici fossili. I veicoli a CNG sono un’alternativa interessante. Rispetto ad altri motori a combustione, già utilizzando il gas naturale emettono fino al 25% in meno di CO2. La loro emissione di ossidi di azoto (NOX) si riduce del 95%. Se alimentati a biogas – che si tratti di utilitarie o autocarri – sono addirittura praticamente neutri in termini di CO2.
«I nostri risultati mostrano che le emissioni medie di CO2 delle varie categorie di veicoli sono molto variabili» afferma Niroomand. È vero che un numero maggiore di veicoli più piccoli ridurrebbe probabilmente le emissioni di CO2, ma secondo la ricercatrice sarebbe più importante diminuire la quota di SUV o acquistare veicoli con prestazioni inferiori della stessa categoria. Ciò contribuirebbe a decarbonizzare più efficacemente la flotta di autovetture. (jas, venerdì 31 dicembre 2021)
Quota di veicoli SUV nelle singole classi di veicoli e nelle regioni della Svizzera. Fonte: Empa